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Le mille sfaccettature di Venezia

Vivi il fascino di Venezia attraverso gli occhi della nostra blogger.

Lifelover. Ingegnere. Travel addicted.Nata al mare ma incastrata in città, credo nel web e nella condivisione.Sempre pronta a mettermi in gioco, dirigo oggi una redazione di 25 autori, rigorosamente on line.

Venezia è senza alcun dubbio una città dalle mille sfaccettature, costellata di caratteristiche uniche al mondo che la rendono speciale non solo a chi ci abita, ma anche a chi decide di scoprirla e curiosarla fra canali, gondole, scorci mozzafiato, storia e paesaggi assolutamente speciali.


Personalmente ho avuto modo di goderla attraverso il progetto #AccorDiary che mi ha permesso di scoprirla proprio attraverso uno dei fiori all’occhiello del gruppo Accor: l’Hotel Papadopoli Venezia MGallery Collection che, grazie la sua posizione invidiabile, permette di scoprire la città partendo da una delle zone verdi più interessanti de La Serenissima. L’hotel, infatti, si trova alle spalle del parco Papadopoli, un rigoglioso angolo di verde costituito da un giardino all’inglese che fu creato come omaggio alla sua sposa dal conte Papadopoli, dal quale prende il nome, e che fu teatro, grazie al suo antico palazzo, di feste memorabili e di incontri mondani del 19º secolo. L’hotel inoltre permette di essere a portata di pochi passi da alcuni dei luoghi più caratteristici della città, come: la ex scuola grande di San Rocco, affrescata dal Tintoretto, la chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari e la scuola grande dei Carmini, testimonianza dell’opera di Tiepolo, che costituiscono solo alcune delle meraviglie architettoniche ed artistiche che si trovano a portata di mano rispetto a questo incantevole hotel.

Ma le peculiarità caratteristiche dell’Hotel Papadopoli Venezia MGallery Collection non si concentrano solo nei suoi dintorni ma anche, e soprattutto, al suo interno. 

Le chiacchiere e il relax infatti iniziano proprio dal caffè bar dove si viene catapultati in un luogo simbolo che riguarda la storia di Corto Maltese. Qui prese vita la sua storia grazie alla celebre penna di Hugo Pratt che, proprio a Venezia, fu colto da ispirazione per la creazione di questo celebre personaggio. Un’altra area dell’albergo decisamente da gustare a ritmo lento è il giardino d’inverno dove si consumano colazioni da sogno, nonché pranzi e cene decisamente indimenticabili. Questo è uno degli spazi verdi, rarissimi in città, al chiuso. Opera splendida del maestro Pietro Porcinai, grande paesaggista italiano del novecento, mostra a chi ha l’onore di soggiornarvi ben 36 differenti piante tropicali. Parliamo di un omaggio allo spirito ed alla struttura dell’antico parco romantico Papadopoli di cui parlavamo prima, visibile al di là della vetrata. L’intento era proprio quello di congiungersi ad esso in totale armonia. Questo giardino d’inverno fu commissionato dal conte Spiridone per celebrare l’amore per la sua amata Teresa. È incredibile quindi cenare in una sorta di dichiarazione d’amore botanica fra paesaggio interno e circostante, avvolti in un romanticismo smodato che non può che essere anch’esso protagonista di piatti d’eccellenza.

Ma Venezia non finisce qui e, grazie ad alcune mappe esclusive realizzate dalla collaborazione di Guido Fuga e Lele Vianello, che l’Hotel Papadopoli Venezia MGallery Collection ha deciso di sposare da poggiare, si può scoprire questa città incantevole attraverso alcune mappe create ad hoc, decisamente diverse per carattere e percorso stesso da quelle notoriamente famose fra i turisti. L’idea è quella di fornire una chiave differente per regalare ai curiosi che vogliono intraprendere questi cammini una chiave di scoperta unica e sorprendente che farà apprezzare la città lagunare anche chi ha fatto il turista più e più volte proprio in questo luogo.

Seguendo questa mappa speciale si arriva così all’ Harry’s Bar di Arrigo Cipriani, locale famosissimo per l’invenzione del Bellini che lo ha reso immortale a livello internazionale. L’importante è non fermarsi all’aspetto del bar ma curiosare la cucina e i piatti tradizionali fra i quali non si può assolutamente perdersi due alternative di altissima qualità: carpaccio e risotto. Per chi poi ha voglia di perdersi nei dintorni dell’albergo arrivando piano piano fino al ponte di rialto è impossibile non consigliare la guida che va alla scoperta della Venezia Libertina e che racconta, in chiave assolutamente ironica ma storica, quella che era la Venezia di qualche centinaia di anni fa, quando la libertà era uno dei valori cardine fra canali e gondole. Per la sera un suggerimento veramente da lasciare senza fiato è quella di gustarsi una corsa in taxi fra i canali in versione notturna fino ad arrivare al Palazzo Barbarigo Minotto dove una serie di appuntamenti imperdibili con l’opera lirica si vanno susseguendosi di sera in sera. 

Difficile da spiegare a parole l’emozione di vivere la Traviata all’interno di queste mura che hanno molto da raccontare e che mi hanno letteralmente incantata grazie all’interazione e l’intimità fra i cantanti, gli strumenti e il pubblico. Con un affaccio sul Canal Grande da lasciare letteralmente gli occhi sgranati, la rassegna Musica a Palazzo è senza dubbio uno degli appuntamenti imperdibili una volta calato il buio. Ma se ancora non siete sazi il mio consiglio è di perdervi fra i passaggi, le calli e quest’acqua salmastra che tanto ha da raccontare. D’altronde perdersi, per poi ritrovarsi, è uno dei passatempi del turista assolutamente più invidiabile

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