Quale tesoro racchiude la città?
Il quartiere Saint-Alban, dove si trovano romantici canali (con qualche topo qua e là), vecchie case a graticcio, un mulino da carta risalente al Medioevo, ma anche edifici di architettura contemporanea e il Museo di Arte moderna. Il “Dalbeloch”, ciò che rimane dell’antico muro di cinta della città, è nettamente più bello e attraente di quello che fa pensare il suo nome dialettale, il buco di Saint-Alban. Anche l’insieme del quartiere è noto come “la piccola Venezia di Basilea”. Passeggiando per questo quartiere pittoresco si scoprono tante cose e anche, molto semplicemente, lasciarsi portare dalla magia circostante.
Qual è l’evento da non perdere?
Di sicuro: il carnevale, che qui si chiama “drey scheenschte Dääg” (i tre giorni più belli). Non è obbligatorio comprare la “plaquette”, il biglietto d’ingresso al carnevale. Ma è meglio comprarlo... Due mesi dopo troverete ancora dei räppli (o coriandoli, per chi non è di Basilea) nei vostri abiti.
Quale souvenir bisogna assolutamente portare a casa?
Il Burgermeisterli, un’acquavite alle erbe tradizionali. Se non si amano gli alcolici forti si può prendere un Basler Läckerli, un dolce delizioso di panpepato. Queste due specialità si possono acquistare nei negozi tipici del centro.
Dove si trova la vostra golosità (dolce o salata) preferita?
Le Fastenwähe, che si trova alla panetteria Sutter Begg. Questo pane si mangiava secondo la tradizione dopo il periodo di Natale fino a poco prima di Pasqua. Attenzione: il Fastenwähe o “Faschtewaije” (letteralmente “pane di digiuno”) non ha nulla a che fare con il digiuno, evoca piuttosto un consumo sfrenato. Ha questa parte del nome in comune con “Fastnacht” o “Fasnacht” (il carnevale). Ci si può quindi chiedere se da un punto di vista gastronomico, gli abitanti di Basilea non sono un po’ tutti bugiardi!
Quali altre specialità rendono famosa la vostra città?
Per la minestra alla farina (Mehlsuppe), per esempio. La ricetta di base è semplicissima: farina, acqua, tutto qui. Se non la si propone solo durante carnevale, è però in questa occasione che è la migliore e che si fa apprezzare veramente per il suo calore.
Qual è la cosa più incredibile che avete visto in questa città?
Il salone Fantasy. Ogni anno Basilea si popola di hobbit, elfi, cavalieri dello jedi, extraterrestri e super-eroi che girano per la città. Sembra di sognare. Il nuovo parco delle esposizioni, a forma di battello fantastico, offre un decoro particolarmente adatto a queste apparizioni un po’ irreali.
Quali lingue si parlano a Basilea e quali parole occorre conoscere?
Il tedesco di Basilea, il tedesco, il francese, il charabia, il gergo di internet e l’inglese. Come altre città, la Basilea del XXI secolo è diventata luogo di un miscuglio di lingue, quasi una babilonia. Ma il dialetto locale (“Baseldytsch”) rimane il più in uso se volete evitare che i buoni vecchi abitanti di Basilea vi guardino storto è meglio impegnarsi a dire qualche parola in dialetto. Parole famigliari importanti in dialetto: “Hösch” (ascolta) e “Dini Mueter” (tua madre).